Barca sul lago d'Aral
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Come raggiungere il Lago d’Aral in Uzbekistan: guida al Karakalpakstan e al relitto del mare scomparso


Se stai pianificando un viaggio in Uzbekistan e sei alla ricerca di esperienze insolite e avventure fuori rotta, non puoi perderti il Lago d’Aral, uno dei luoghi più surreali dell’Asia Centrale.

In questa guida ti spiego come arrivare al Lago d’Aral in Uzbekistan, quando andare in Karakalpakstan e perché includere Moynaq nel tuo itinerario fai da te in Uzbekistan.

Lago d’Aral: dove si trova e cosa vedere

Il Lago d’Aral, un tempo tra i quattro laghi più grandi del mondo, si trova nel nord-ovest dell’Uzbekistan, nella regione autonoma del Karakalpakstan. Oggi, quello che un tempo era un immenso bacino d’acqua, è diventato un deserto salato, testimone silenzioso di uno dei più gravi disastri ecologici del Ventesimo secolo.

Il luogo simbolo del disastro è Moynaq, una cittadina costiera sulle sponde del lago oramai ritiratesi. La riva adesso è a più di 200 chilometri di distanza e non può far altro che ospitare un angosciante cimitero di navi: relitti arrugginiti incastonati nella sabbia che raccontano, meglio di qualsiasi libro di storia, il Lago d’Aral ieri e oggi.

A Moynaq puoi visitare anche un piccolo museo dedicato al lago, con fotografie d’epoca e testimonianze storiche del disastro ecologico, oltre a una piattaforma panoramica da cui osservare l’immensità del deserto che prima era acqua e ora solo sabbia e arbusti a perdita d’occhio.

Vista sul lago d'Aral
Il lago d’Aral oggi

Come arrivare in Karakalpakstan

Dall’Italia ti consiglio un volo di:

✈️ Turkish Airlines o Uzbekistan Airlines via Istanbul

Il volo internazionale atterra solitamente a Tashkent o Urgench, da qui si può prendere un volo interno per Nukus, capitale del Karakalpakstan. Nukus è la base ideale per esplorare Moynaq e il Lago d’Aral.

🚂 Se sei già in Uzbekistan:

Nukus ha una stazione con treni diretti dalle città principali come Samarcanda, Bukhara e Tashkent.

Il treno notturno con cui ho viaggiato da Bukhara e Tashkent era comodo e pulito. Abbiamo prenotato una cabina privata con due cuccette per 241,750 som, circa 17 euro, e in poco più di otto ore siamo arrivate in città.

Informazioni Utili:

🛂 Documenti di viaggio per entrare in Uzbekistan.

  • Passaporto con validità residua di almeno 3 mesi all’ingresso
  • Nessun visto richiesto per soggiorni fino a 30 giorni

🕑 Fuso orario: GMT +5, ovvero +3 ore rispetto all’Italia quando vige l’ora legale

Non più sulle sponde del lago d’Aral

Da Nukus è facile – ma non comodo – raggiungere la cittadina di Moynaq, fino agli anni Sessanta una florida città portuale e balneare sul Lago d’Aral, oggi simbolo di un paesaggio mutato. Si arricchì grazie all’inscatolamento e all’esportazione di pesce in quasi tutta l’Unione Sovietica e al turismo dovuto non solo al “mare” ma anche al clima mite. Adesso che tutto il Karakalpakstan è diventato un deserto a causa delle politiche russe sulla produzione del cotone, le estati sono torride e insopportabili, gli inverni gelati e Moynaq è divenuta una città quasi fantasma, con il vento che alza la polvere tossica, i cani randagi per le strade e le case abbandonate.

Vista di Moynaq
La desolazione di Moynaq

Prima dell’avvento dei russi, per secoli questa regione è stata un fertile crocevia agricolo che nutriva le popolazioni locali e i viaggiatori lungo la Via della Seta. Con l’arrivo degli Zar prima e dell’Unione Sovietica poi i campi coltivati in modo sostenibile furono progressivamente sostituiti da immense piantagioni di cotone americano, imposte dal regime per soddisfare la domanda interna dell’intera URSS. Questa monocoltura forzata spazzò via ogni altra produzione agricola, rendendo l’Uzbekistan — e in particolare il Karakalpakstan — dipendente dalle importazioni alimentari dalle altre repubbliche sovietiche.

Il cotone, inoltre, richiede enormi quantità d’acqua per essere coltivato. Così, il fiume Amu Darya, una volta vitale per l’alimentazione del Lago d’Aral, venne deviato attraverso acquedotti inefficienti, che ne disperdevano gran parte. Il risultato fu drammatico: il fiume finì per perdersi nel deserto e il quarto lago più grande del mondo si ridusse fino a perdere oltre il 90% delle sue acque, trasformandosi in un deserto salato.

Descrivendola così, ti chiederai perché andarci: perché è il simbolo della devastazione ambientale, un emblema della storia sovietica e un sinistro presagio del futuro del mondo.

Moynaq e il Lago d’Aral: come arrivare da Nukus

Ogni mattina alle 9:00, dalla stazione dei bus nella zona ovest di Nukus (avtovoksaal Sarancha), parte uno scassatissimo autobus diretto a Moynaq. Il costo? Solo 25.000 som (meno di 2 euro): un’esperienza spartana ma autentica. Il ritorno dal lago è alle 15:00. Meglio non perdere la marshrutka, perché non ve ne sono altre fino al giorno dopo e trovare alloggio a Moynaq può essere difficle.

In alternativa, puoi noleggiare un taxi privato per circa 500.000 som (circa 36 euro), contrattabili. Soluzione comoda, ma meno caratteristica rispetto al viaggio in bus con la gente del posto scioccata dalla presenza di stranieri in quel carretto traballante e polveroso zeppo di gente sudata.

Leggi anche del mio viaggio in Karakalpakstan: La città fantasma sul lago fantasma

Sulla marshrutka da Nukus a Moynak
Sulla marshrutka da Nukus a Moynak

Lago d’Aral: quando andare

Il clima del Karakalpakstan è desertico, con estati torride e inverni rigidi. Il periodo migliore per visitare il Lago d’Aral è da aprile a giugno e da settembre a ottobre.

Durante l’estate, le temperature superano spesso i 40°C con occasionali picchi oltre i 50°C; in inverno si scende ben sotto lo zero. Primavera e autunno offrono un clima più mite.

Le mezze stagioni sono perfette per visitare anche le città della Via della Seta come Samarcanda, Bukhara e Khiva, oltre al Karakalpakstan.

Viaggio in Uzbekistan: è sicuro?

Sì, viaggiare in Uzbekistan è sicuro. Il paese è considerato uno dei più stabili dell’Asia Centrale. Anche nelle zone più remote come Moynaq e il Lago d’Aral, la sicurezza non è un problema, neanche per donne che viaggiano in solitaria.

Tuttavia:

  • Porta con te acqua a sufficienza e protezione solare
  • Verifica lo stato delle strade, soprattutto se prosegui in jeep nel deserto
  • Evita di avventurarti da solo nella zona prosciugata: è sempre consigliabile una guida locale
Il lago d'Aral ieri e oggi
Il lago d’Aral ieri e oggi, ridotto del 90%

Cosa vedere in Karakalpakstan oltre al Lago d’Aral

Il Karakalpakstan offre molto più di solo Moynaq:

In conclusione

Un viaggio in Uzbekistan non è davvero completo senza una tappa nel remoto nord-ovest del paese, dove il Lago d’Aral racconta una storia che lascia il segno. Che tu scelga un viaggio organizzato o un itinerario fai da te, la vista dei relitti a Moynaq e il silenzio del deserto ti rimarranno dentro.

Scolpito nella sabbia e nella memoria collettiva, Moynaq è la prova vivente di come la relazione tra uomo e natura possa alterare profondamente il paesaggio e la vita delle persone.


Tour e itinerari nel Karakalpakstan

Partiamo?

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Donna che viaggia sola


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