Il Kirghizistan, piccolo paesino centrasiatico schiacciato tra Cina, Kazakhstan, Uzbekistan e Tajikistan, è una terra di montagne maestose, tradizioni nomadi e una bellezza naturale che toglie il fiato. È la destinazione ideale per gli amanti della natura e dell’esotico, per chi è affascinato dalla storia e per chi sente il richiamo della Via della Seta.
Questo itinerario, che si estende dal giorno 8 al giorno 14, ti guiderà attraverso alcune delle destinazioni più affascinanti e meno esplorate di questa parte del mondo. Dall’incredibile Tash-Rabat alle storiche città di Osh e Jalal-Abad, ecco come vivere un’esperienza autentica e memorabile. Nell’articolo “Itinerario fai-da-te di 7 giorni tra natura selvaggia e antiche vie carovaniere” ti propongo un tour più breve nella parte nord del paese, tra meravigliosi laghi alpini e le maggiori città kirghise.
Per un tour di 10 giorni puoi consultare questo articolo.
Itinerario di 14 giorni in Kirghizistan: cosa vedere e cosa fare
Giorno 8: Tash Rabat – Un antico caravanserraglio sulla Via della Seta
Nel cuore delle montagne del Kirghizistan, a oltre 3.500 metri di altitudine, sorge Tash Rabat, uno dei più antichi e meglio conservati caravanserragli dell’Asia Centrale. È costruito in pietra ed è in parte interrato nella montagna per proteggere gli ospiti dai venti gelidi delle alture. La struttura comprende oltre 30 stanze, tra cui un’ampia sala centrale, utilizzata probabilmente come luogo di incontro e commercio, e numerose celle che fungevano da alloggi. Alcune leggende narrano che all’interno di Tash Rabat vi fosse una prigione segreta, utilizzata per detenere prigionieri o malfattori lungo la via carovaniera. Era, infatti, una tappa fondamentale per le carovane che percorrevano la Via della Seta, offrendo riparo ai mercanti, ai pellegrini e ai viaggiatori che affrontavano il viaggio tra la Cina e l’Europa.
L’origine di Tash Rabat è avvolta nel mistero. Secondo alcune fonti storiche, l’edificio risale al X secolo, quando era un monastero nestoriano prima di essere convertito in caravanserraglio. Altre ricerche suggeriscono che sia stato costruito tra il XIV e il XV secolo, durante l’epoca timuride, come rifugio sicuro per le carovane.
Cosa fare a Tash Rabat:
- Esplorare il caravanserraglio: passeggiare tra le sue stanze in pietra, immaginando la vita dei mercanti e dei viaggiatori che qui trovavano riposo dopo giorni di viaggio.
- Trekking nei dintorni: il paesaggio intorno a Tash Rabat è magnifico, con alte vette, valli erbose e corsi d’acqua cristallini. È possibile intraprendere percorsi escursionistici fino a Pik Bezymyanny (4.600 m) o raggiungere la remota valle di Chatyr-Kul, un lago situato presso il confine con la Cina.
- Dormire in una yurta tradizionale: anche qui nei pressi di Tash Rabat si trovano diversi campi di yurte, dove si può sperimentare la vita nomade kirghisa, assaggiando piatti tipici come il laghman (tagliatelle con carne e verdure) e il kymyz (latte di giumenta fermentato).

Come arrivare a Tash-Rabat:
- Da Bishkek: In marshrutka (minibus) fino a Naryn (circa 6-7 ore di viaggio), poi taxi o auto privata fino a Tash Rabat (altre 2-3 ore). La marshrutka parte dalla Stazione Ovest di Bishkek (Zapadny Avtovoksal).
- Con un’auto a noleggio 4×4, seguendo la strada M41 fino a Naryn e poi la deviazione per Tash Rabat.
- Da Naryn: In taxi condiviso o privato, negoziando il prezzo con gli autisti. Non ci sono trasporti pubblici fino a qui.
- Con un’escursione organizzata da una guesthouse a Naryn, che spesso offre pacchetti con trasporto e pernottamento in yurta.
Attenzione: Il periodo migliore per visitare Tash Rabat è tra giugno e settembre, quando il clima è più mite e la valle è verde e fiorita. Nei mesi invernali, le temperature possono scendere fino a -30°C, rendendo il sito difficile da raggiungere.
Consiglio di pernottare a Naryn, c’è più offerta per alloggiare ed è sulla strada per Kazarman.
Giorno 9: Da Naryn a Kazarman – Un Viaggio tra le Montagne
Il giorno dopo la visita a Tash-Rabat, potrai partire da Naryn, la stazione dei bus si trova in via Lenin. Qui trovi non solo le mitiche marshrutke, ma anche i taxi condivisi, forse più affidabili da queste parti, anche se leggermente più cari.
Da Naryn, proseguirai verso Kazarman, una cittadina tranquilla circondata da montagne spettacolari. Il viaggio prosegue in direzione ovest, attraverso strade sterrate e passi montuosi che metteranno alla prova sia il mezzo che la pazienza. Raggiungere Kazarman, sperduto villaggio tra le montagne, è un’impresa, ma regala paesaggi epici e incontri con la vita rurale più genuina. Il viaggio durerà circa 4-5 ore, ma la vista che ti accompagnerà durante il tragitto ripagherà ogni chilometro percorso.
Consiglio: noleggia un 4×4 o condividi un passaggio con altri viaggiatori. I trasporti pubblici in Kirghizistan in quest’area sono rari e imprevedibili.

Giorno 10 – Da Kazarman a Jalal-Abad
Prosegui verso la città di Jalal-Abad, celebre per le sue sorgenti termali e per l’atmosfera tranquilla. Anche se meno turistica rispetto ad altre città, è una buona base per esplorare i dintorni o fare tappa lungo il tragitto verso la Valle di Fergana, fertile valle che si divide tra Kirghizistan, Uzbekistan e Tajikistan, fatto che ha creato non pochi scontri etnici e massacri dalla fine dell’URSS.
Qui puoi rilassarti nelle spa locali, assaggiare la cucina tradizionale del Kirghizistan e scoprire un altro volto del paese.
⭐ Leggi anche del mio viaggio nella Valle di Fergana
Giorno 11 – Jalal-Abad > Arslanbob
Da Jalal-Abad raggiungi Arslanbob, un villaggio incastonato tra le montagne e famoso per la più grande foresta di noci del mondo. Qui puoi dedicarti a un’escursione nella natura o semplicemente passeggiare tra campi coltivati e cascate.
Trekking indipendente in Kirghizistan: ad Arslanbob ci sono diversi sentieri adatti anche a chi non è esperto, con panorami meravigliosi e possibilità di campeggio.
Giorno 12 – Arslanbob > Sulaiman-Too e il museo nella montagna sacra
Rientra a sud per visitare uno dei luoghi più sacri del paese: Sulaiman-Too, la montagna sacra di Solomone che sovrasta la città di Osh ed è Patrimonio UNESCO. Il monte è costellato di santuari, grotte e moschee rupestri che da secoli attirano pellegrini da tutto il mondo turco-islamico. Al suo interno è stato costruito il Museo storico e archeologico nazionale Sulaiman, anche conosciuto come museo regionale di Osh.
La grotta divenne museo sotto i Sovietici negli anni Quaranta, come fecero per molti luoghi da essi conquistati: la maggior parte dei luoghi sacri, dei caravanserragli e dei palazzi dei Khan furono trasformati dai Bolscevichi in musei di scienze naturali o che mettevano in mostra il loro punto di vista, ovviamente negativo, sulle popolazioni autoctone.
Sul monte Sulaiman nel 1987, inoltre, installarono un padiglione in vetro e metallo visibile dall’intera città, con la scritta музей (museo) che spicca alieno sulla roccia in cima alla scalinata.
Secondo la leggenda, chi si arrampica fino alla cima di Sulaiman-Too avrà felicità e lunga vita.

Giorno 13–14: Scopri Osh, la città più antica del Kirghizistan
Concludi il tuo tour a Osh, crocevia millenario tra Cina, Asia Centrale e Persia. Non perderti il bazar, uno dei più antichi dell’Asia, e goditi l’atmosfera multiculturale. È anche il punto di partenza ideale per proseguire verso l’Uzbekistan o rientrare a Bishkek in aereo.
È la città più antica del Kirghizistan e uno dei centri più significativi della Valle di Fergana. Un mosaico vivente di culture, lingue, identità. Passeggiare per le sue strade significa attraversare secoli di storia: dalle leggende di re Salomone alle reliquie sovietiche, dai minareti alle statue di Lenin. Ti consiglio di trascorrerci un paio di giorni per gustarla appieno.
Osh: cosa vedere
1. Il Lenin più alto dell’Asia Centrale
Lenin è ancora ovunque in Kirghizistan – a Bishkek è stato solo spostato, mai abbattuto – ma a Osh si trova la statua più alta dell’Asia Centrale. Molti kirghisi vedono in lui il simbolo di un’epoca in cui il proprio paese non era abbandonato a sé stesso. In un certo senso, ha sofferto meno di altre repubbliche come l’Ucraina e il Kazakhstan, dove in milioni sono morti per le carestie, o come l’Uzbekistan, che ha subito danni ambientali ingenti. Certo, anche il Kirghizistan ha avuto le sue pene, soprattutto per quanto riguarda i nomadi costretti a stabilirsi nei kolkhoz o in città.
Il monumento in Piazza della città di Osh, lungo via Lenin, è circondato da bazaar e giardini in un contrasto perfetto tra nostalgia sovietica e modernità.
2. Mosaici e arte pubblica sovietica
Camminare per Osh, come in tutte le città kirghise, può diventare una ricerca all’arte sovietica. Falci e martelli ancora incisi sulle cancellate, stelle a cinque punte sui palazzi, fermate dell’autobus a forma di kalpak, il tipico cappello kirghiso.
L’arte pubblica dell’URSS, tuttavia, ha sempre trovato il suo massimo sfogo nei mosaici. I più famosi di Osh sono quelli sul teatro uzbeco, dedicato alle arti, i colorati pannelli nel parco Lenin, quello su via Masalieva entrando da nord, che celebra il lavoro in fabbrica. A nord del bazaar si trova il mosaico dedicato a Misha, la mascotte delle Olimpiadi di Mosca nel 1980 e, poco distante, un mosaico dedicato all’Aeroflot.
3. Il bazaar di Osh: certamente
A un certo punto del viaggio, vi sarete stancati dei bazaar, ma quello di Osh è da vedere: è uno dei più estesi dell’Asia Centrale, costruito sul fiume Ak-Buura. Qui si possono osservare le varie etnie della Valle di Fergana, tutte mescolate tra loro, così simili all’occhio occidentale eppure così diverse, senza contare il fatto che quest’area sta diventando sempre più fondamentalista. Nella Valle di Fergana, specie dal lato uzbeko, le donne con il capo scoperto si contano sulle dita e gli uomini indossano lo zucchetto anziché il kalpak dei nomadi: simbolo non solo di una forte fede, ma anche della grande presenza degli uzbeki.
Come ogni bazaar kirghiso che si rispetti, ci si può perdere tra gli odori delle spezie, le montagne di albicocche secche e di frutta fresca della Valle di Fergana, si possono assaggiare i vari formaggi, il chalap, il kymyz e chi più ne ha e più ne metta, e poi catapultarsi nel plasticoso mondo del Made in China, perché Pechino ci tiene a far sapere che lei c’è, sempre.
4. I parchi sovietici:
Come anche a Bishkek, i parchi nelle città kirghise ricostruite dai sovietici sono un luogo importantissimo per la vita cittadina. Non solo luogo di ritrovo per i vecchietti che giocano a scacchi o per le famiglie, ma anche per adolescenti che sorseggiano un bubble tea cinese all’ombra dei pioppi.
Il parco Alisher Navoi, dedicato al più grande poeta centrasiatico, nato nel XVI secolo a Herat, nell’odierno Afghanistan, è interessante per il mix di elementi disparati che conserva, come una yurta a tre piani e uno squallido luna park sovietico dove troverai ragazzi e famiglie a divertirsi su quelle giostre pericolanti.
Il parco Toktogul, oltre a essere un luogo di relax, lo è anche di memorie: si trovano monumenti ai caduti della Seconda Guerra Mondiale, a quelli delle guerre in Afghanistan (dove vi combatterono anche i kirghisi), e ai liquidatori di Chernobyl. Il monumento più recente è il memoriale delle stragi del 2010 tra kirghizi e uzbeki avvenute proprio a Osh e nella vicina Jalal-Abad.
5. Le mahalla uzbeche
Prima che Stalin dividesse l’Asia Centrale con una scure, definendo confini arbitrari che lasciarono persone di un’etnia in una determinata repubblica e spingendo così i contrasti tra i vari popoli, quest’enorme regione non conosceva le nazionalità. I nomadi kazaki e kirghisi vagavano liberi e incontravano gli stanziali uzbeki e tajiki nei loro khanati. La Valle di Fergana era – ed è – uno dei luoghi più mescolati dell’intera Asia Centrale.
A Osh si trovano interi quartieri uzbeki, chiamati mahalla, dove sembra di entrare in un’atmosfera de Le Mille e Una Notte tra portali in legno intagliato, moschee e case colorate. Ti consiglio di vagabondare per le vie per assaporare questo mondo mitico, quasi fiabesco.
Come arrivare a Osh e dove dormire
✈️ Come arrivare a Osh
Se preferisci percorrere al contrario l’itinerario proposto in questo articolo, puoi arrivare a Osh dal confine con l’Uzbekistan utilizzando marshrutke o taxi condivisi o in aereo da Bishkek, Tashkent e le principali città centrasiatiche.
🏨 Dove dormire a Osh
Troverai guesthouse economiche e accoglienti (come Eco House, Tes Hotel o Lovely Home) e anche opzioni più moderne a prezzi contenuti. È una città perfetta per un viaggio indipendente in Kirghizistan, con strutture adatte a tutte le tasche.
⭐ Leggi anche la mia storia di viaggio I confini sono come i würstel

Consigli per viaggio autonomo Kirghizistan
- Quando andare in Kirghizistan: il periodo migliore va da giugno a settembre. Luglio e agosto sono perfetti per il sud, quando i passi montani sono tutti aperti.
- Alloggi economici in Kirghizistan: nelle zone rurali troverai guesthouse familiari, yurta camp e homestay. Gli hotel e i b&b nelle città sono economici e spesso puliti. Non di rado includono la colazione.
- Viaggiare sicuri in Kirghizistan: il Nord è abituato al turismo e la gente è molto disponibile, anche verso le viaggiatrici. Il sud è generalmente sicuro nonostante il recente passato turbolento, ma le strade possono essere dissestate. Verifica sempre le condizioni dei passi prima di partire o affidati a un guidatore esperto.
- Trasporti pubblici in Kirghizistan: marshrutke, taxi condivisi e auto con autista privato sono i modi più comuni per spostarsi tra le città. Te ne parlo meglio nel seguente articolo.
Viaggio indipendente in Kirghizistan: vivi l’avventura, scegli la libertà
Questo itinerario fai-da-te in Kirghizistan ti porta nel cuore meno conosciuto del paese, tra montagne sacre, mercati vivaci, paesaggi mozzafiato e villaggi sospesi nel tempo. Un’avventura indimenticabile per chi cerca un viaggio autonomo e autentico.
Scopri il Kirghizistan più vero. E fallo da solo.
Il viaggio reso semplice
Sogni un viaggio che esca dagli schemi, lontano dalle rotte turistiche più affollate?
Sono qui per aiutarti a trasformare quel sogno in realtà.
Sono specializzata in viaggi su misura verso destinazioni meno note, angoli autentici di mondo ancora poco esplorati.
Contattami per prenotare una chiamata: insieme analizzeremo le tue esigenze e organizzeremo un viaggio in Oriente ad hocper te.

Leave a Reply